Astronomia in diretta: il cielo di Gennaio 2016

Astronomia in diretta, la rubrica di astronomia by meteo in diretta, che ti tiene al corrente di tutti i fenomeni astronomici mese per mese. Ecco di seguito tutti i fenomeni astronomici che si potranno osservare nel cielo di Gennaio 2016, volgendo sempre uno sguardo alle previsioni del tempo ! Astronomia in diretta: il cielo di Gennaio 2016

Astronomia in diretta: il cielo di Gennaio 2016

 Astronomia in diretta: il cielo di Gennaio 2016 Cielo di Gennaio 2016 – Sole

Si trova nella costellazione del Sagittario fino al giorno 19, quando passa nella costellazione del Capricorno.

1 gennaio: sorge alle 07:38, tramonta alle 16:49 15 gennaio: sorge alle 07:36, tramonta alle 17:03 31 gennaio: sorge alle 07:25, tramonta alle 17:23

Dopo il solstizio d’inverno avvenuto il mese scorso, le giornate cominciano ad allungarsi e la durata del giorno aumenta di circa 48 minuti dall’inizio del mese.

Cielo di Gennaio 2016 – Luna

Il giorno 3 alle ore 00:53 la Luna raggiunge l’apogeo (404.277 Km di distanza), mentre il giorno 15 alle ore 04:04 si troverà nel punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita, il perigeo(369.621 km). Il giorno 30 alle ore 09:57 raggiunge di nuovo l’apogeo (404.553 Km di distanza)

Ultimo Quarto il 2 (ore 06:33) Luna Nuova il 10 (ore 02:32) Primo Quarto il 17 (ore 00:28) Luna Piena il 24 (ore 02:48)

sorgere e tramontare:

1 gennaio: tramonta alle 11:35 15 gennaio: sorge alle 10:48, tramonta alle 23:25 31 gennaio:  tramonta alle 11:03 Cielo di Gennaio 2016 – Pianeti Mercurio: Il 2016 inizia con una buona visibilità serale del pianeta, che il 1° gennaio tramonta un’ora e mezza dopo il Sole. Si può quindi tentare di scorgerlo sull’orizzonte occidentale all’inizio della sera. Nei giorni successivi il pianeta anticipa rapidamente l’orario del proprio tramonto, fino a diventare inosservabile. La congiunzione con il Sole si verifica il giorno 14. Mercurio ricompare nel cielo del mattino, dove si eleva rapidamente fino a raggiungere una discreta visibilità ad oriente: il 31 gennaio sorge 1 ora e 29’ prima del Sole. Venere: Il pianeta più brillante è ancora visibile al mattino, ma nell’arco del mese di gennaio perde circa un’ora del proprio periodo di osservabilità al mattino presto. All’inizio dell’anno sorge 3 ore prima del Sole. Alla fine del mese appare all’orizzonte solo due ore prima del Sole. Venere attraversa numerose costellazioni in poche settimane. Il 1° giorno dell’anno si trova ancora nella Bilancia, dal 2 lo si osserva nella parte altra dello Scorpione, il 6 gennaio si trova già nella costellazione dell’Ofiuco, il 21 Venere si trova già nel Sagittario. Da segnalare una congiunzione stretta con Saturno la mattina del 9 gennaio. Marte: Le condizioni di osservabilità del pianeta rosso rimangono simili a quelle del mese precedente. Lo si può individuare nel corso della seconda parte della notte a Sud-Est. Inizia l’anno nella costellazione della Vergine, fino al 17 gennaio, quando passa nella Bilancia. Giove: Il pianeta anticipa sempre più il proprio sorgere e alla fine del mese compare sull’orizzonte ad Est già nelle prime ore della notte. Rispetto alle costellazioni Giove è quasi immobile: rimane sempre nel Leone, molto vicino alla Vergine, che però non raggiunge perchè dall’8 gennaio inizia a tornare indietro, spostandosi con moto retrogrado. Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io,Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore creando spettacolari configurazioni. Saturno: Nei primi giorni del mese le condizioni di osservabilità di Saturno sono simili a quelle di Venere, con il quale si verifica una congiunzione stretta la mattina del 9 gennaio. Venere si abbassa velocemente avvicinandosi all’orizzonte, Saturno invece si sposta molto lentamente all’interno della costellazione dell’Ofiuco, che lo ospiterà per tutto l’anno. Saturno si trova approssimativamente alla stessa altezza sull’orizzontedi Antares, la stella più brillante dello Scorpione, che possiamo individuare a destra del pianeta in direzione Sud-Est prima dell’alba. Nettuno: Il pianeta si trova ormai molto basso sull’orizzonteoccidentale e tramonta già nel corso della sera. Non è quindi agevole l’osservazione di Nettuno, già difficoltosa per la sua bassa luminosità, che richiede l’uso del telescopio per tentare di individuarlo. Anche quest’anno Nettuno rimane nella costellazione dell’Acquario, dove è entrato nel 2011 per rimanervi molto a lungo, fino all’anno 2022. Urano: Lo si può ancora osservare a Sud-Ovest al calare dell’oscurità, ma il tempo a disposizione per osservarlo si riduce sensibilmente e a fine mese tramonta ad Ovest già nel corso delle prime ore della notte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo e per riuscire ad osservarlo in condizioni ottimali è consigliato l’uso del telescopio. Il pianeta dal 2009 si trova nella costellazione dei Pesci, dove rimane anche per tutto questo anno. Plutone: Plutone è inosservabile: il 5 gennaio si trova incongiunzione con il Sole. E’ necessario attendere alcune settimane per vederlo ricomparire al mattino, anche se data la luminosità estremamente bassa prima di osservarlo con il telescopio bisogna attendere che si trovi abbastanza alto sull’orizzonte orientale prima della comparsa delle luci dell’alba. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino al 2023. Cielo di Gennaio 2016 – Congiunzioni

Luna – Marte

Nel corso della seconda parte della notte tra il 2 e il 3 gennaio si può ammirare il sorgere di un interessante triangolo di astri nella costellazione della Vergine: la Luna, la stella Spica e il pianeta Marte.

Luna – Venere – Saturno

Al mattino presto del 7 gennaio, prima del sorgere del Sole, sull’orizzonte a Sud-Est compare un quartetto di corpi celesti. Nella costellazione dell’Ofiuco una sottile falce di Luna calante sorge accompagnata dai pianeti Saturno e Venere e, nello Scorpione, dalla stella Antares.

Venere – Saturno

E’ una congiunzione davvero stretta quella della mattina del 9 gennaio. Alla minima distanza Venere e Saturno sono separati da appena 5’, circa 1/6 del diametro della Luna. I due pianeti si trovano nella costellazione dell’Ofiuco.

Luna – Pleiadi

La sera del 19 gennaio la Luna attraverserà la costellazione del Toro, attraversando le Iadi e avvicinandosi alla stella Aldebaran.

Luna – Giove

Nella notte tra il 27 e il 28 gennaio si può osservare la congiunzione tra la Luna e Giove. I due astri si trovano nella costellazione del Leone, molto vicino al limite con la Vergine.

Cielo di Gennaio 2016 – Meteore

Le Quadrantidi

Le prime notti di gennaio sono tra le più interessanti per osservare stelle cadenti, in quanto è attivo uno dei maggiori sciami dell’anno, quello delle Quadrantidi, dette anche da molti Bootidi poichè queste meteore sembrano irradiarsi da una zona posta all’incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote.

Nel nostro paese dal crepuscolo serale amezzanotte il radiante viene a trovarsi molto basso, quasi tangente all’orizzonte, di conseguenza il numero delle meteore osservabili risulta estremamente ridotto e soltanto da mezzanotte all’alba diventa conveniente osservarle, man mano che il radiante sale sempre più in altezza.

Quest’anno il maggior numero di Quadrantidi è atteso il 4 gennaio, soprattutto verso mattina. Purtroppo il disturbo lunare sarà presente proprio nelle ore che precedono l’alba, ma fortunatamente la Luna si troverà a un’altezza sopra l’orizzonte assai bassa. Il radiante è circumpolare per chi osserva da latitudini superiori a +41°, ma nella prima parte della notte per l’Italia centro settentrionale appare comunque molto basso, e solamente dopo la mezzanotte comincia a elevarsi in altezza.

In genere questa corrente nella sua fase di massima attività produce frequenze al di sopra delle 100 meteore/hr per circa quattro ore e si mantiene sopra le 50 per quasi dieci ore, pertanto il 4 gennaio prima dell’alba potremo attenderci di osservare comunque un discreto numero di Quadrantidi, pur non assistendo alla massima attività, che potrà essere rilevata nelle ore diurne solamente via radio.

Nelle notti lontane dal massimo queste meteore sono poco luminose e paiono irradiarsi da un’area di cielo molto diffusa, mentre durante la massima attività appaiono più brillanti e da un radiante molto compatto.

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Articolo di Gaetano Genovese del 05 Gennaio 2016 alle ore 19:17

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