In questi giorni abbiamo più volte evidenziato la possibilità di nevicate al livello del mare sulla riviera Adriatica. Si tratta di una particolare configurazione meteorologica che vede l’arrivo di aria relativamente fredda dai quadranti nord-orientali. In questo articolo vorremmo soffermarci maggiormente sulla descrizione del meccanismo fisico in azione piuttosto che sugli accumuli di neve previsti.
Come già accennato, l’ingrediente principale è costituito dall’arrivo di aria fredda (di tipo continentale, quindi fredda e secca) sui Balcani. Questa riesce, con qualche difficoltà, a superare i rilievi che si trovano sulla costa orientale dell’Adriatico (Alpi Dinariche) e a giungere sul mare come un vento freddo formato da raffiche improvvise alternate da brevi pause, la Bora. A questo punto entra in gioco il mar Adriatico, un bacino che in questo periodo dell’anno ha temperature comprese tra i 10 ed i 15°C. Il contrasto tra le acque relativamente calde dell’Adriatico e la massa d’aria fredda che vi scorre sopra aumenta gli scambi di calore tra questi due corpi. La cosa è meno complicata di quello che sembra: un quantitativo di acqua riscaldato sul fornello di casa tende a scambiare calore con l’aria della cucina, per raggiungere l’equilibrio.
In atmosfera tali scambi di calore sono molto importanti dato che il loro aumento permette alla convezione, ovvero a quel processo che forma le nuvole che possono successivamente trasformarsi in temporali, di svilupparsi con maggiore facilità. Molti studiosi hanno evidenziato come una differenza minima di 13°C tra l’aria in quota e l’aria della superficie marina possa portare allo sviluppo di questo particolare fenomeno. Dando un’occhiata alla differenza tra temperatura prevista a 850 hPa (circa 1500 metri di quota) e la superficie del mare si nota come tale differenza raggiungerà nella giornata di domani valori anche superiori ai 20°C. Nonostante ci siano anche altri fattori in gioco, come la distanza coperta dall’aria fredda prima che incontri nuovamente terra (detta fetch), la formazione di bande di precipitazione e temporali nevosi è molto probabile.
Alcuni studiosi Italiani hanno messo a punto anche un indice che calcola la probabilità di realizzazione di nevicate da adriatic-sea effect. Come mostrato nell’immagine sottostante, i valori previsti per la giornata di domani sono quasi ovunque prossimi al massimo della scala adottata. Da notare anche la quota neve pari a 0 metri (livello del mare) su praticamente tutte le coste centro-settentrionali; solo sulla Puglia tale valore raggiungerà i 300-500 metri.
Articolo di Guido Cioni del 16 Gennaio 2016 alle ore 17:17
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