Neve Appennino: le facce dell’inverno mediterraneo a Pizzo San Michele [FOTO]

Neve Appennino: le facce dell’inverno mediterraneo a Pizzo San Michele. Tra neve, galaverna, nebbia, vento e sole: l’affascinante scala a Pizzo San Michele, una delle vette più elevate del comprensorio dei monti Picentini occidentali, complesso montuoso sito nell’Appennino meridionale, tra le province di Avellino e Salerno, partendo dai 1000 metri di quota salendo fino a 1567 metri sul livello del mare, per poter ammirare le mille sfaccettature dell’inverno mediterraneo, a pochi passi dalla costiera Amalfitana, Paestum, Napoli e Salerno. Neve Appennino: le facce dell’inverno mediterraneo a Pizzo San Michele – L’escursione con l’associazione “Legambiente Irno”

Neve, tanta neve appenninica, quella ammirata la mattina di domenica 24 gennaio 2016, durante l’escursione a Pizzo San Michele (SA-AV), dal sottoscritto insieme all’associazione “Legambiente Irno”. La tradizionale scalata invernale alla vetta sita tra i comuni di Calvanico (SA) e Solofra (AV) a pochi passi dal monte Terminio e dal comprensorio del “Lago Laceno”, promossa dall’associazione “Legambiente Irno” capitanata dal sig. Alfonso Siano, ha preso vita domenica 24 gennaio 2016. Molti gli appassionati della Montagna accorsi all’appuntamento, un folto gruppo di circa 50 persone proveniente da ogni angolo della Campania, ha partecipato alla scalata di Pizzo San Michele, in un atmosfera “molto dinamica”: dalla partenza (da circa 1000 metri sul livello del mare), alla cima della montagna (1567 metri sul livello del mare), si sono susseguiti ben 4 cambiamenti dello stato del tempo, segno della forte “eterogeneità meteorologica” presente in questa porzione dell’Appennino Campano a due passi dal mar Tirreno.

Neve Appennino: le facce dell’inverno mediterraneo a Pizzo San Michele – Condizioni meteorologiche, altezza della neve al suolo e diverse tipologie di vegetazione incontrate durante l’escursione Partenza: (quota di 1000 metri, località Carpegna). Il cielo si mostrava irregolarmente nuvoloso con precipitazioni nevose molto deboli, il vento era debole o a tratti teso proveniente dai quadranti settentrionali. La temperatura prossima allo 0°. La vegetazione si mostrava “molto autunnale” con una massiccia mole di foglie ancora presenti su diverse tipologie di piante tra cui il faggio, albero ad alto fusto largamente presente in questa particolare fascia altimetri dell’Appennino Campano. La strada mulattiera che conduce fino in cima, in questa fase, si presentava libera dalla neve ma coperta da una spessa coltre di foglie secche. 1° Tappa (Grande Crocefisso sito a 1150 metri sul livello del mare). Il cielo si presentava ancora nuvoloso ma senza precipitazioni significative, la visibilità era ridotta da una massiccia coltre nebbiosa, il vento era ancora debole, disposto dai quadranti settentrionali. La temperatura oscillava tra 0° e -0.5°. La vegetazione, uguale a quella incontrata alla partenza. La neve al suolo era presente in maniera sparsa, perlopiù a chiazze, nelle zone esposte a nord, di meno quelle esposte a mezzogiorno, ma comunque non più di 5 centrimetri. 2° Tappa ( Epitaffio, stele in pietrame calcarea del 1616, che invita i fedeli in pellegrinaggio, a non portare in vetta “i cibi pascali” (uova, salami, carni in genere) per il rispetto del luogo santo posto a circa 1300 mt. di quota). Il cielo si presentava al più nuvoloso con nebbia in aumento e visibilità ridotta a pochi metri. Il vento si presentava più sostenuto, proveniente dai quadranti orientali. La temperatura era prossima ai – 2°. La vegetazione diventava più spoglia, i Faggi era quasi del tutto privi di foglie e visibilmente ricoperti da uno spesso strato di Galaverna. La neve al suolo superava i 10 centimetri, con accumuli maggiori nelle zone esposte a nord (circa 15 centimetri) ed accumuli eolici, prossimi ai 25 centimetri. Vetta (1567 metri sul livello del mare ove è presente il santuario di San Michele Arcangelo). Il cielo era irregolarmente nuvoloso a causa di forte vento proveniente da nord-est che a tratti lasciava intravedere il sole. Frequenti gli episodi di scaccianeve, grazie alla debole nevicata caduta durante le prime ore del mattino. La temperatura oscillava tra i -3° ed i -4°. Presenti locali banchi di nebbia specie nelle zone esposte a nord. La vegetazione è completamente assente eccetto qualche sparuto arbusto. La neve al suolo era superiore ai 40 cm di altezza, con picchi di 60 centimetri nelle zone esposte a nord. Inoltre gli accumuli eolici, in alcuni punti, raggiungevano altezze prossime ai 70/80 centimetri. Numerose le stalattiti che scendevano dai lati esterni del tetto del Santuario con lunghezze massime prossime al metro. Neve Appennino: le facce dell’inverno mediterraneo a Pizzo San Michele – La Galleria fotografica

Guarda altre foto dell’affascinante escursione a Pizzo San Michele, sul sito dell’associazione “Legambiente Irno”

Articolo di Gaetano Genovese del 25 Gennaio 2016 alle ore 17:47

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