Il mondo delle Teleconnessioni Oceaniche : l’ENSO e le sue influenze meteo-climatiche

Alla scoperta delle Teleconnessioni Oceaniche. Partiamo oggi con la più famosa e “chiacchierata” : il fenomeno dell’ENSO. In cosa consiste? Avete mai sentito parlare di riscaldamenti e raffreddamenti anomali delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico? Quali cambiamenti meteo-climatici possono provocare a scala globale? E in Italia? Non perdete l’undicesimo appuntamento del percorso didattico!

Eccoci al secondo appuntamento relativo alla trattazione delle Teleconnessioni. Nel precedente appuntamento abbiamo chiarito cosa sono e abbiamo affermato che esse vanno ad alterare l’andamento “normale” della Circolazione Generale dell’Atmosfera in quanto modulano la posizione, l’intensità e la traiettoria dei sistemi di bassa pressione; dei flussi di calore verso i Poli, quindi vanno a  svolgere un ruolo importante sulla variazione meteo-climatica di buona parte del Pianeta. Cominciamo questo articolo chiarendo, prima di tutto, la classificazione delle Teleconnessioni  in 3 categorie :

1) TELECONNESSIONI OCEANICHE : analizzano le anomalie delle temperature superficiali degli oceani; le principali sono: El Niño Southern Oscillation (ENSO), Atlantic Multidecadal Oscillation (AMO), Pacifical Decadal Oscillation (PDO).

2)  TELECONNESSIONI STRATOSFERICHE: monitorano la vitalità del Vortice Polare in Stratosfera e i suoi eventuali “cooling” (raffreddamenti che portano un Vortice Polare più compatto) e “warming” (riscaldamenti che portano un Vortice Polare meno compatto e più debole), che avvengono soprattutto in inverno. Le principali sono il Northern Annular Mode (NAM) e la Quasi  Biennal  Oscilation (QBO).

3) TELECONNESSIONI TROPOSFERICHE: analizzano il movimento e le caratteristiche delle figure bariche posizionate nella Troposfera; le principali sono: Arctic Oscillation (AO), North Atlantic Oscillation (NAO) e Scandinavian Pattern (SCAND).

Non facciamoci prendere dal panico da tutte queste sigle! Man mano che andremo alla scoperta di tutte queste teleconnessioni ci accorgeremo che capirle non è nulla di particolarmente complicato! Scopriremo, inoltre, come le loro variazioni di fase (positive, negative o neutre), espresse da appositi indici, possono influenzare le condizioni meteo-climatiche in diverse parti del globo. Oggi cominciamo ad affrontare e capire cosa è l’ENSO che sta per El Niño Southern Oscillation.

SO – Southern Oscillation :  Nella prima metà del XX secolo, G. Walker, dopo uno studio basato su osservazioni meteorologiche provenienti da tutto il mondo e durato quasi 30 anni, scoprì che la pressione al livello del mare subisce un oscillazione periodica in una regione che va dall’Australia al Sud America. Walker chiamò tale andamento oscillatorio, del campo di pressione sul Pacifico Tropicale, con il nome di Southern Oscillation (SO)

EN – El Niño : Nella zona del Pacifico al largo di Perù ed Ecuador, si verifica un altro fenomeno climatico consistente in un anomalo riscaldamento delle acque superficiali oceaniche, fenomeno che si verifica quasi ogni anno intorno al Natale. Il nome fu coniato, per l’appunto, da pescatori peruviani : El Niño  tradotto “il bambinello“. Questo riscaldamento, generalmente moderato, risulta periodicamente molto più accentuato del normale ed esercita una forte influenza sul clima dell’intero Pianeta. In che modo? Le conseguenze per l’Italia? Scopriamolo insieme osservando e leggendo l’immagine sottostante :

Ecco le principali conseguenze meteo-climatiche che il Nino mediamente può comportare a scala globale. Notiamo inoltre nell'iimagine dove avviene precisamente questo fenomeno ben visibile da quella colorazione arancione indicante un marcato riscaldamento delle acque superficiali del pacifico

Ecco le principali conseguenze meteo-climatiche che El Niño, mediamente, può comportare a scala globale. Notiamo inoltre la colorazione arancione scuro indicante un marcato riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico a largo di Perù ed Ecuador.

EN- La Niña. Dopo un episodio di El Niño le acque del Pacifico Orientale possono anche non tornare a condizioni normali ma diventano insolitamente fredde : una condizione nota come La Niña. Durante un forte episodio di La Niña le temperature superficiali del Pacifico Tropicale orientale possono scendere da 1° a 4° al di sotto della norma, mentre lo strato superiore dell’Oceano, costituito da acqua relativamente calda, risulta molto più sottile del normale. Tutto questo si ripercuote sull’andamento degli Alisei : durante un episodio di La Niña, infatti, questi soffiano in maniera più intensa del solito sul bacino del Pacifico, spingendo con maggior vigore le acque superficiali da est verso ovest, a differenza dei fenomeni El Niño dove essi risultano molto deboli.

Ecco le principali conseguenze meteo-climatiche che La Niña mediamente può comportare a scala globale. Notiamo, a differenza di El Niño, una colorazione blu scuro a largo di Perù ed Ecuador indicante un forte raffreddamento rispetto alla norma delle acque superficiali.

Il prossimo articolo sarà sempre dedicato all’ENSO. Nel dettaglio andremo a capire che i fenomeni (SO) e (EN), in passato visti come fenomeni separati e non dipendenti tra loro, in realtà sono correlati  e non potrebbe essere altrimenti visto che compongono insieme la parola ENSO e che rappresentano quindi una sola teleconnessione. Andremo inoltre a scoprire anche quale è l’indice che lo identifica e che rappresenta le sue fasi. Rimanete connessi su www.meteoindiretta.it

 

 

Articolo di Alberto Fucci del 03 Dicembre 2017 alle ore 09:58

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