L’ultima settimana del Gennaio 2018 si congederà con tempo stabile sull’Italia per l’influenza dell’Anticiclone delle Azzorre intervallato da un breve passaggio perturbato atlantico tra domani e il 27 gennaio con instabilità e precipitazioni soprattutto al nord. Per gli inizi di febbraio, tra le ipotesi modellistiche attuali, esiste anche quella di un’irruzione gelida artico-continentale…
Non possiamo far altro che confermare l’Analisi del medio-lungo termine della settimana scorsa sull’ultima parte di gennaio : Gennaio 2018 tenderà a congedarsi, difatti, con la sua ultima settimana contraddistinta da un campo di alta pressione di matrice azzorriana, alta pressione che sarà disturbata parzialmente e temporaneamente solo tra domani e il 27 gennaio per gli effetti di una perturbazione nord-atlantica che tenderà a sprofondare maggiormente sulla Penisola Iberica, ma che sarà comunque in grado di garantire, nel suo avanzamento verso est, l’interessamento parziale del nord Italia e parte dei settori centrali tirrenici, con qualche pioggia e rovescio, localmente intensi al nord-ovest con un nuovo carico, anche notevole di neve sulle Alpi, specie quelle occidentali oltre i 1000 mt. Condizioni di tempo sempre stabile e mite al centro-sud. Ecco alcune immagini modellistiche che mostrano il passaggio perturbato atlantico :
Successivamente (28-31 gennaio) è prevista una nuova spinta verso est dell’alta pressione delle Azzorre che tenderà ad inglobare nuovamente tutta l’Italia, garantendo tempo stabile con cielo sereno o poco nuvoloso con qualche nebbia e gelata notturna sulle aree pianeggianti e vallive della nostra Penisola nelle ore notturne e mattutine, per il resto il clima si manterrà sempre mite per il periodo.
Fin qui la situazione appare chiara, decisa e segnata. Successivamente (dal 31 gennaio in poi) i principali modelli meteorologici, con le loro Ensamble giorno dopo giorno, sono sempre più concordi nel vedere l’Alta Pressione delle Azzorre in elevazione tra Atlantico ed Europa occidentale, garantendo un blocco alle correnti perturbate zonali atlantiche. Con una simile configurazione barica diventerebbe probabile un’intensa irruzione gelida di matrice artico-continentale verso le medie latitudini. Anche l’Italia, dunque, risulta al momento in gioco per vivere un periodo di “inverno vero“, con possibilità di neve a quote basse o molto basse su diverse regioni. Tuttavia non ci stancheremo mai di ripetere che sono elaborazioni modellistiche a lungo termine, quindi con un grado di affidabilità, specie se si vogliono cercare i dettagli, alquanto basso. Per dettagli si intende, in questo caso specifico, l’interessamento o meno di una Nazione o parte dell’Europa rispetto ad un altra.
Il primo passo da fare al momento, difatti, è verificare prima se, nei prossimi, giorni i modelli meteorologici tenderanno a confermare almeno a larga scala, l’impianto barico descritto poco sopra, seppur con i dovuti e normali shift e spostamenti delle principali figure bariche, impianto che necessiterebbe assolutamente della risalita verso nord dell’Alta delle Azzorre che andrebbe a stabilire uno stop alle più miti correnti atlantiche zonali a favore della discesa di correnti molto più gelide provenienti dall’Europa settentrionale e nord-orientale. La spinta delle correnti atlantiche collegate al getto zonale, è risultata molto forte fino ad ora, quindi la domanda che può sorgere spontanea è la seguente : Consentiranno, questa volta, una risalita forte e abbastanza duratura dell’Alta delle Azzorre tale da mettere in moto la massiccia irruzione di aria gelida verso le medie latitudini?
Se ci sarà questo, bisognerà poi capire, in un secondo momento, l’esatta ubicazione del muro anticiclonico azzorriano e la sua durata : si ubicherà in Atlantico con colata gelida destinata all’Europa occidentale? Oppure si ubicherà più sull’Europa occidentale con colata gelida sull’Italia? Oppure andrà a spingere verso nord-est magari con un abbozzo di SCAND+ che permetterebbe una recrudescenza dell’aria gelida da est verso ovest, maggiormente di matrice continentale? Oppure la corrente a getto strozzerebbe subito l’Alta pressione delle Azzorre e confinerebbe l’irruzione gelida solo all’Europa orientale?
Questi e, non solo, saranno i dubbi e gli interrogativi da sciogliere, per una previsione che, ad ora, sarebbe a quasi 10 giorni, quindi bisognerà farne di strada prima di poterla stilare…
Prendiamo ad esempio l’uscita del modello americano GFS, riferita alla serata di ieri e l‘uscita del modello americano GFS riferita a questa mattina. Notiamo un impianto barico, a larga scala, abbastanza simile, con spinta verso nord dell’Anticiclone delle Azzorre tra Atlantico ed Europa occidentale e massiccia discesa di aria fredda dall’Europa settentrionale e nord-orientale. Ma notiamo, nel run relativo alla serata di ieri, un asse alto-pressorio azzorriano ubicato più ad est, con colata gelida maggiormente sull’Italia. Nel run di stamane, invece, l’asse alto-pressorio è ubicato più ad ovest con colata gelida che interesserebbe maggiormente la Germania, Francia e Spagna, marginalmente il nord Italia, con il centro-sud che addirittura avrebbe un richiamo mite meridionale. Ecco le relative immagini :
Per distanze così lunghe, inoltre non bisogna mai soffermarsi solo alle singole uscite ufficiali dei modelli meteorologici, ma è fondamentale visionare le Ensamble dei modelli. Andiamo a visionare, a tal proposito, le ENSAMBLE del modello inglese ECMWF indicanti la distribuzione termica a 850 hpa, riferite al nord Italia e centro-sud Italia. Notiamo diversi spaghi verso il basso dai primissimi giorni di febbraio anche fino alla gelida isoterma di -10 a 850 hpa (1400 mt) sia per il nord e sia per il centro-sud, con quest’ultimo che ha leggermente la media degli scenari più bassa (linea rossa) e con un numero maggiore di spaghi tendenti verso il basso, anche oltre l’isoterma -10 a 850 hpa. Tuttavia, come è normale che sia, l‘incertezza regna ancora sovrana in entrambe le immagini, con gli spaghi che risultano ancora molto aperti per l’inizio di febbraio!
Andiamo infine ad analizzare l’indice troposferico AO che andrebbe a toccare valori negativi proprio con l’avvento del mese di Febbraio, valori che indicherebbero un Vortice Polare Troposferico disturbato con tendenza ad allungarsi verso le medie latitudini con un aumento di possibilità anche per ondate di freddo.
– IN CONCLUSIONE –
Dopo l’ultima settimana di gennaio, la circolazione atmosferica potrebbe subire mutamenti a causa dell’innalzamento dell’Alta delle Azzorre tra Atlantico ed Europa occidentale, fattore che andrebbe ad imprimere uno stop alle correnti zonali atlantiche e che metterebbe in moto la discesa di una colata gelida dall’Europa settentrionale e nord-orientale verso le medie e basse latitudini. Quanto appena esposto è un’impianto barico, a larga scala, che sembra avere buone percentuali di successo analizzando i modelli meteorologici e i vari indici teleconnettivi. Tuttavia l’esatta collocazione dell’onda azzorriana, l’esatta durata, e gli esatti gradi di risalita e curvatura della stessa sono ad oggi fattori e dettagli ancora impossibili da esprimere con precisione, fattori però importantissimi per poter determinare o meno l’interessamento della nostra Penisola o di qualunque altra zona dello scacchiere europeo. Sono questi fattori che poi all’atto finale renderanno possibili i primi abbozzi di previsione per la nostra Penisola per i primi giorni di Febbraio. Non mancheranno ulteriori aggiornamenti in merito nei prossimi giorni. Restate connessi su www.meteoindiretta.it
Articolo di Alberto Fucci del 24 Gennaio 2018 alle ore 18:19
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