Nei prossimi 8-10 giorni l’alta pressione dominerà ancora la scena sulla nostra Penisola e su buona parte delle medie-basse latitudini europee, a causa dell’approfondimento e compattamento del Vortice Polare sia in Stratosfera e sia in Troposfera. Nel corso dell’ultima decade mensile sarà possibile un cambiamento in Troposfera tale da favorire irruzioni fredde sulle medie-basse latitudini europee e mediterranee?
Il Vortice Polare attualmente risulta molto intenso e compatto, con velocità di rotazione estremamente elevate e temperature molto basse in Stratosfera a causa dell’inizio di un ESE COLD (forte Stratcooling), con indice NAM (Northern Annular Mode Index) ben oltre la soglia di +1.5 nei prossimi giorni. Conseguenzialmente le velocità dei venti zonali alle alte latitudini polari stratosferiche risultano e risulteranno molto elevate, con picchi previsti nel forecast fino a 80 m/s. Ecco alcune cartine stratosferiche al riguardo:
Rappresentazione e previsione delle velocità dei venti zonali a 10hpa 65°N. Fonte: Hannah E. Attard Distribuzione termica e di geopotenziali su scala emisferica a 10 hpa per il 12 gennaio. Fonte: FU Berlin Northern Annular Mode Index (NAM). Fonte: stratobserve.comTali assetti stratosferici si stanno ripercuotendo anche in Troposfera con un Vortice Polare che risulta molto intenso, compatto e confinato quasi interamente tra Islanda, Groenlandia, Artico e Canada ove, in questi giorni e nei prossimi, ci saranno profondissimi vortici ciclonici caratterizzati da geopotenziali estremamente bassi e carico di gelo notevole in quota. Le medie-basse latitudini europee e mediterranee, conseguenzialmente, sono e saranno alle prese con vaste aree di alta pressione con diffuse condizioni di stabilità. Quando abbiamo tali configurazioni emisferiche, contraddistinte da Vortice Polare molto compatto ed intenso, le differenze intercorrenti tra alte e medie-basse latitudini, in termini di pressione al suolo e geopotenziali, diventano molto più accentuate andando a rappresentare, in modo coerente, configurazioni e disposizioni troposferiche caratterizzanti fasi molto positive dell’Indice AO (Arctic Oscillation), con valori fino a +3/+4. Ricordiamo che l’Arctic Oscillation, con i valori del suo indice, è il misuratore di forza del Vortice Polare in Troposfera. Ecco un’emisferica a tal riguardo:
Configurazione barica, su scala emisferica, prevista per il 13 gennaio. ECMWF – Meteociel –Tale disposizione troposferica andrà avanti per almeno altri 8-10 giorni, in accordo con le dinamiche stratosferiche in essere: almeno fino al 18-19 gennaio, sulla nostra Penisola, dunque, è previsto il dominio dell’alta pressione con pochi e limitati disturbi e precipitazioni scarse o pressochè assenti.
Per l’ultima decade di Gennaio e soprattutto nell’ultima settimana (23-31 gennaio), emergono delle possibilità di cambiamento: il Vortice Polare, in Troposfera, potrebbe subire disturbi anche notevoli, principalmente a carico della Wave 2 (onda alto-pressoria azzorriana) che potrebbe elevarsi verso nord-est fino alle alte latitudini dell’Europa occidentale e Scandinavia con conseguenziale discesa fredda artico-continentale tra Europa orientale, centrale e Italia. Dopo oltre 2 settimane di Vortice Polare Troposferico compatto, molto intenso e con carico di gelo notevole alle alte latitudini polari, il riversamento abbastanza improvviso verso le medie e basse latitudini potrebbe avvenire anche in modo incisivo su alcune aree, se l’onda alto-pressoria azzorriana dovesse essere forte e disporsi in modo da bloccare la potenza del flusso zonale alle alte latitudini. Dunque la Troposfera potrebbe seguire l’evoluzione dettata dalla Stratosfera solo fino ad un certo punto, dopo di che inizierebbe ad andare in “decoupling” (disallineamento) con disturbi e riscaldamenti che poi potrebbero presentarsi anche in Stratosfera, ma solo successivamente, magari nel corso del mese di Febbraio.
Indicazioni concernenti una parziale perdita di forza del Vortice Polare in Troposfera ci giungono anche da alcuni indici teleconnettivi, segnatamente dall’AO (Arctic Oscillation) e dalla MJO (Madden Julian Oscillation). L’indice AO indica un possibile calo da metà mese, fin verso valori solo debolmente positivi o addirittura verso la neutralità per diversi cluster, mentre la MJO indica al momento la possibilità di raggiungimento della fase 7, fase che inizierebbe ad essere favorevole a configurazioni sinottiche maggiormente meridiane e antizonali su scala europea, caratterizzate dunque da onde alto-pressorie azzorriane in elevazione sull’Europa occidentale. Ecco di seguito gli indici troposferici in esame:
Andamento dell’Arctic Oscillation Index (Indice AO). Fonte: NOAA Andamento della Madden Julian Oscillation Index (Indice MJO) su base NCEP GEFS. Fonte: NOAARicordiamo come sempre che tali analisi NON devono essere carpite come una PREVISIONE per l’Italia, ma solo come un modo per poter tentare di esplicare, le possibili disposizioni delle figure bariche SU SCALA EUROPEA, frutto di analisi teleconnettive e modellistiche strato-tropo. Dunque vedremo se, col passar dei giorni, tale ipotesi e linea di tendenza su scala europea potrà trovar man mano conferme con maggiori dettagli e maggiore univocità anche da parte della modellistica previsionale, o se avrà bisogno di ricalcoli e modifiche. Restate connessi su Meteo in Diretta.
Articolo di Alberto Fucci del 09 Gennaio 2020 alle ore 19:10
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