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Ancora molta incertezza nelle previsioni legata alla comprensione di alcuni processi nel Mediterraneo e alla varietà di scenari possibili futuri a causa delle emissioni di gas serra.
Un nuovo studio internazionale ha esaminato dati storici e contemporanei su Venezia per avere una stima dell’innalzamento del livello del mare previsto entro la fine del secolo, alla luce del rischio crescente di gravi allagamenti. La ricerca pubblicata su Natural Hazards and Earth System Sciences (NHESS), in un numero speciale dedicato alla città Patrimonio Mondiale dell’Unesco, è stata condotta da ricercatori dell’Università del Salento, dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Università Ca’ Foscari Venezia e suggerisce che “per progettare le future infrastrutture di difesa per Venezia e altre città costiere, sarà cruciale stimare l’impatto delle emissioni sull’innalzamento del livello del mare durante questo secolo”.
Dalle proiezioni emerge una relativa incertezza riguardo l’innalzamento del livello del mare a Venezia: entro il 2100 l’aumento sarebbe compreso tra i 17 e i 120 centimetri. Secondo Davide Zanchettin, co-autore dello studio e docente presso l’Università Ca’ Foscari, la variabilità delle previsioni dipende dalla gamma di scenari di emissioni di gas serra, piuttosto vasta, oltre che da “una comprensione ancora incompleta dei processi, sia remoti che interni al Mediterraneo e all’Adriatico”.
Zanchettin spiega che “ci sono importanti feedback nel sistema condizionato, per esempio relativi alle dinamiche delle calotte di ghiaccio polare, che sono ad oggi fonte di grande incertezza nelle proiezioni meteorologiche e che dobbiamo quindi comprendere e simulare meglio, se vogliamo fare previsioni più affidabili”. È necessario circoscrivere il più possibile gli scenari per ottenere delle previsioni accurate del futuro aumento del mare, soprattutto per città costiere ad alto rischio come Venezia. Gli effetti del cambiamento climatico in località come queste si traducono molto più facilmente in eventi estremi e danni ingenti. Anche il più piccolo contributo all’innalzamento del livello del mare può determinare impatti pesanti, avvertono i ricercatori.
Nel breve periodo, la protezione di Venezia contro gli allagamenti è legata soprattutto al sistema di difesa MoSE, che funziona su una previsione del picco massimo del livello dell’acqua di circa 4-6 ore prima. Ma se le previsioni sono errate, anche l’utilizzo del MoSE risulta inefficace. Ciò ha importanti conseguenze sia in termini economici che ambientali. È fondamentale quindi “ridurre l’incertezza che esiste in qualsiasi modello di previsione”.
Nello scenario più improbabile, ma comunque plausibile, di un accelerato innalzamento del mare, potrebbe prefigurare la necessità di chiudere la laguna per gran parte dell’anno a partire dal 2075, spiega il team, con gravi ripercussioni ambientali ed economiche su Venezia e la sua laguna. Da qui emerge la necessità di ottenere delle stime più accurate per definire al meglio le strategie di difesa, soprattutto considerando che, anche nello scenario più ottimistico di un arresto del riscaldamento globale, il livello del mare continuerebbe comunque ad aumentare.
Articolo di Erika del 02 Settembre 2021 alle ore 15:19
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