Analisi strato-tropo medio-lungo termine: forti irruzioni fredde nel periodo natalizio?

Analisi strato-tropo sulle principali teleconnessioni dell’Inverno 2021-22 e bozza di tendenza su larga scala per il prosieguo di dicembre.

L’inverno meteorologico entra nel vivo, ma prima di analizzare nel dettaglio il medio-lungo termine nonchè una possibile tendenza sul prosieguo di questo mese di dicembre su scala europea, andiamo a comprendere le principali teleconnessioni che caratterizzeranno l’Inverno 2021-22:

QBO- (negativa) – La QBO indica un’oscillazione dei venti zonali nella stratosfera tropicale, cioè quei venti diretti lungo i paralleli. Ciò si concretizza con un’inversione di segno dell’indice da positivo a negativo (o viceversa) quasi ogni 2 anni. Quando la QBO è in fase negativa, ossia nella fase di propagazione dei venti orientali, la Stratosfera può registrare con maggiore frequenza temperature più elevate (mediamente più probabili Stratwarming), con flussi di calore in salita dalle principali onde alto-pressorie fautrici di un Vortice Polare Stratosferico molto più disturbato e debole, propenso ad allungarsi verso le medie e basse latitudini, con possibili riflessi e coupling anche in Troposfera. La corrente a getto, con le velocità dei venti zonali ad essa associata,tende maggiormente a rallentare, favorendo mediamente con più frequenza, risalite anticicloniche azzorriane in Atlantico ed Europa occidentale. La QBO- dunque, in siffatto inquadramento circolatorio, può favorire maggiormente le irruzioni artiche meridiane e l’antizonalità, nonché l’andamento retrogrado di masse d’aria fredde continentali verso l’Europa e il Mediterraneo. Ecco il grafico elaborato della QBO, relativo agli ultimi 11 mesi del 2021, che mostra la variazione dell’indice da positivo a negativo a partire dal mese di aprile:

Andamento della QBO a 30 mb nell’anno 2021. Fonte: NOAA

La Niña: Ormai da oltre 1 anno abbiamo anomalie termiche negative delle acque superficiali del Pacifico. Dopo i mesi estivi connotati da una temporanea neutralità, il fenomeno è tornato ad intensificarsi nei mesi autunnali, e raggiungerà il suo picco proprio nelle prossime settimane attestandosi su valori Strong.

Andamento del Multivariate Enso Index (MEI). Fonte: NOAA
Andamento delle SST anomalies nella regione Nino 3.4

Ricordiamo che i fenomeni di El Niño e di La Niña sono strettamente correlati all’intensità dei venti Alisei. Nello specifico quando gli Alisei risultano intensi diventa probabile avere SSTA negative e inferiori a -0.5 a causa del trasporto e stazionamento, sul Pacifico orientale, di parecchia acqua fredda che riesce a prevalere su quella molto più calda trasportata dalla Kelvin Wave. Gli inverni con La Niña, soprattutto quelli con intensità Strong, hanno maggiori probabilità per risultare mediamente più freddi su scala europea, soprattutto per quanto concerne l’Europa orientale e in parte anche il bacino del Mediterraneo a causa di possibili pattern sinottici a larga scala improntati maggiormente a circolazioni meridiane e antizonali rispetto a quelli caratterizzati da circolazioni zonali e quindi dallo spirare delle correnti atlantiche. Avremo dunque maggiore propensione per la strutturazione di onde alto-pressorie azzorriane di blocco alle correnti zonali atlantiche, con flussi di calore in risalita ad indebolire e destabilizzare il Vortice Polare soprattutto alle quote troposferiche.

Volgendo lo sguardo più analiticamente verso il medio e lungo termine vi è da evidenziare, in tal senso, proprio una sorta di “reset barico” su scala europea rispetto alle ultime settimane a causa dell’instaurarsi di una forte onda alto-pressoria azzorriana che prenderà possesso di buona parte dell’Europa centro-occidentale e della nostra Penisola, garantendo un miglioramento delle condizioni meteorologiche con tempo stabile. Lungo il bordo orientale di tale struttura anticicolonica, nonché sull’Europa orientale, tenderà ad affluire aria fredda che marginalmente tenderà ad interessare anche le nostre regioni centro-meridionali adriatiche instaurando una circolazione contraddistinta da correnti nord-orientali che favoriranno temperature di qualche grado al di sotto della norma soprattutto al centro-sud adriatico, seppur in un contesto in prevalenza stabile ovunque ma con frequenti ed estese gelate notturne e mattutine soprattutto sulle aree soggette ad inversione termica. Tale scenario descritto tenderà ad affermarsi almeno fino al 17 dicembre.

Nel frattempo, però, l’onda alto-pressoria azzorriana tenderà a rinforzarsi ed espandersi sempre più sull’Europa occidentale, con geopotenziali a 500hpa e pressione al suolo molto alti in prossimità delle Isole Britanniche, onda alto-pressoria che inevitabilmente tenderà ad elevarsi fin verso l’Islanda, parte della Groenlandia con possibilità anche di Scand+ producendo un poderosissimo blocking alle correnti zonali atlantiche, con conseguente possibile discesa di masse d’aria gelide artico-continentali tra Europa orientale e Mediterrano tra la fine della seconda decade e per la terza decade di dicembre. A tal proposito molto eloquenti risultano essere i grafici relativi agli indici NAM e MJO:

Andamento del Northern Annular Mode Index (Indice NAM). Fonte: stratobserve.com Andamento della Madden Julian Oscillation (Indice MJO). Fonte: NOAA

Per quanto riguarda il NAM sono ben visibili, tra fine seconda decade e per la terza decade, i flussi di calore correlati alla fortissima onda alto-pressoria azzorriana che, partendo dai piani troposferici, tenderebbero a risalire fin verso la bassa Stratosfera. Tali segnali potrebbero indicare anche l’inizio di un possibile TST EVENT (Troposphere-to-Stratosphere-to-Troposphere event). In letteratura il TST event consiste in un forte forcing troposferico da parte di un’onda planetaria, come in questo caso da parte dell’onda alto-pressoria azzorriana, la cui azione si dimostrerà talmente forte ed intensa da permettere la risalita dei relativi flussi di calore ad essa correlati, persino fino a parte della Stratosfera, producendo un forte indebolimento e destrutturazione da parte del Vortice Polare in particolare in Troposfera, ovvero lì dove si avrà presto la genesi di tale processo. La Stratosfera, dal canto suo acquisiti gli input troposferici, nonché i forti flussi di calore, in un secondo momento potrebbe rispondere con dinamiche che tenderebbero a condizionare la Troposfera: nello specifico non sarà da escludere in un secondo momento uno Stratwarming Major (MMW) di tipo “Displacement” o anche “Split”. Ecco spiegato cosa è il TST EVENT una sorta di condizionamenti a catena reciproci tra Troposfera e Stratosfera con l’input iniziale che parte dalla Troposfera, dunque una dinamica che potrebbe essere anche lunga e che potrebbe condizionare a fasi alterne anche il mese di gennaio.

Meccanisimi e fasi del TST EVENT

La MJO ci mostra l’indice in fase 7, tendente quasi alla fase 8 a partire da Natale, con magnitudo più che buono. Le fasi e intensità di tale indice, non fanno altro che rafforzare la tesi indicante la formazione di un solido blocking atlantico, contraddistinto dalla forte affermazione dell’onda alto-pressoria azzorriana sull’Europa occidentale e in possibile Scand+.

Con simili impostazioni sinottiche sarebbero conseguenziali e probabili discese di masse d’aria gelida artico-continentali lungo il bordo orientale dell’onda alto-pressoria azzorriana, ovvero tra Europa orientale e Mediterraneo tra la fine della seconda decade di dicembre e nel corso della terza decade, con la nostra Penisola che potrà giocarsi le sue concrete possibilità al riguardo. In particolare c’è la possibilità di una prima irruzione fredda tra il 18 e il 20 dicembre e di un’altra ancora più forte tra il 23 e il 29 dicembre con potenzialità che potrebbero essere di una certa rilevanza. Ovviamente questa è solo una possibile bozza su scala europea, frutto di impostazioni strato-tropo teleconnettive e modellistiche a grande scala, che dovrà essere confermata nei prossimi giorni, andando pian piano a comprendere, eventualmente, potenzialità e traiettorie a scale più ristrette, nonché sulla nostra Penisola, attraverso la modellistica previsionale e relative Ensamble.

A tal riguardo, dando un primo sguardo alla MEDIA ENSAMBLE del modello ECMWF di stamane per quanto concerne la media dei geopotenziali a 500hpa e pressione al suolo e le relative medie di temperature a 850hpa, si scorgono esattamente le due irruzioni fredde attese tra Europa orientale e Mediterraneo: una tra il 18 e il 20 dicembre e l’altra dal 23 in avanti:


Media Ensamble geopotenziali a 500hpa e pressione al suolo per il 19 dicembre. ECMWF-Meteociel Media Ensamble temp. a 850hpa per il 19 dicembre. ECMWF – Meteociel
Media Ensamble geopotenziali a 500hpa e pressione al suolo per il 23 dicembre. ECMWF-Meteociel
Media Ensamble temp. a 850hpa per il 23 dicembre. ECMWF – Meteociel

Ovviamente ancora molte conferme urgono a tal riguardo e, se ciò dovesse accadere, nei prossimi giorni si andranno a delineare dettagli sull’impianto sinottico, tempistiche e potenzialità a scale più ristrette. Dunque una fase tutta da vivere, studiare e da approfondire man mano…

Articolo di Alberto Fucci del 13 Dicembre 2021 alle ore 11:17

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