Quelle “strane” nuvole sulle coste Spagnole, invisibili a certi occhi…
Annoiati dalla eccessiva stabilità, causa diretta dell’Alta pressione che ha ormai invaso buona parte dell’Europa, ci siamo soffermati nell’osservare l’immagine satellitare di una particolare zona. Nonostante il cielo sereno campeggi su buona parte del continente, addensamenti consistenti sono presenti sulle coste occidentali della Spagna, come mostrato nell’immagine sottostante.
Immagine in alta risoluzione dal satellite MODIS
Ad un occhio attento non sfuggirà la particolarità di queste nuvole, che risultano molto più compatte, praticamente “attaccate” alla costa e caratterizzate da un bianco scarlatto, se confrontate con gli addensamenti poco più a largo della Spagna ed associati al ramo ascendente della corrente a getto (tutta un’altra storia…). Eppure, mettendo a confronto le immagini nel visibile e nell’infrarosso della stessa zona si nota come questi corpi nuvolosi siano praticamente assenti nella seconda immagine.
Confronto tra le immagini satellitari del tardo pomeriggio a largo della Spagna (canale visibile ed infrarosso)
Magia? Complotto? Niente di tutto ciò!
Le nuvole in questione sono spesso chiamate con il nome di stratocumuli marini, data la loro assidua presenza su alcune parti degli oceani terrestri. Nonostante le loro caratteristiche siano ancora oggetto di studio da parte della comunità scientifica, la loro genesi è stata ormai compresa.
Sulle coste orientali dei principali oceani (Atlantico e Pacifico) la rotazione della Terra induce un movimento interno dell’acqua a varie profondità che porta ad una risalita di acqua più fredda in superficie: un processo chiamato upwelling che si osserva spesso sulle coste del Pacifico e dell’Atlantico Orientale. L’acqua fredda presente in superficie induce un raffreddamento dello strato di aria a contatto con essa, e porta alla formazione di un’inversione termica, simile a quella che si forma spesso in Pianura Padana o nelle vallate Alpine in inverno: la temperatura, invece di diminuire, aumenta con la quota. Questo porta alla formazione di uno strato molto stabile vicino alla superficie marina e spesso poche centinaia di metri, totalmente separato dall’atmosfera sovrastante, dove le nuvole si organizzano in lunghi strati (da qui, il nome strato-cumuli) che perdurano per giorni.
Le nuvole sono praticamente “invisibili” nell’immagine all’infrarosso perché la temperatura dell’ambiente in cui si formano è relativamente alta, essendo vicine alla superficie, rispetto alle altre nuvole. La radiazione che viene emessa verso il satellite è quindi diversa rispetto a “normali” nuvole su cui è mediamente tarato il satellite e per questo risultano quasi invisibili.
Risulta interessante notare come all’interno di questo strato spesso si possono formare cavità, dovute all’organizzazione delle nuvole su diverse scale spaziali, come mostra l’immagine sottostante.
Una spettacolare immagine di stratocumuli marini vicino alle coste del Perù
Nonostante questo spettacolare tipo di nuvole sia il più osservato sulla Terra, non è ancora chiaro come, e se, possa influenzare il clima, anche se sappiamo che attività umane, come la produzione di polveri dalle piantagioni presenti in Sud America, possa agevolarne il mantenimento.
Articolo di Guido Cioni del 30 Giugno 2015 alle ore 19:54Altre Notizie Meteo
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